Vicolo di San Trifone (R. V – Ponte) (da Piazza Fiammetta a via dei Coronari)
La chiesa di San Salvatore Primiceri o de Primicero [1], vicino al palazzo dei Cesi [2] e all’albergo della Maschera d’Oro, fu trasformata nel 1934 in una casa sul cui fronte si è rifatto il tabernacolo mentre la cornice della porta è diventata quella di un portone vicino. La chiesuola fu edificata e consacrata da Pasquale II nel 1113. Si chiamò anche “San Salvatore di Locereo”, nel XVI secolo (per corruzione), e “S. Salvatore alla Volpe” [3].
Dopo la concessione della chiesa, nel 1604, alla confraternita del SS. Sacramento, conosciuta come dei SS. Trifone e Camillo, essa prese il titolo di San Trifone, dalla chiesa in via della Scrofa [4], a sua volta demolita nel 1746, senza che l’antico nome sparisse.
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[1] L’Arciconfraternita degli Agonizzanti (il cui guardiano è stato il padre dell’autore, prof. Federico Zitelli 1853-1918), istituita nel 1616 nella chiesa di Sant’Agostino, da dove passò alla Maddalena, a San Bernardo, al Foro Traiano, a Santa Maria a Campo Carleo, S. Salvatore in Primicerio, Santa Lucia della Tinta e a S. Girolamo degli Schiavoni, ove rimase fino all’epoca in cui poté edificarsi la chiesa della Natività di Gesù Cristo in piazza Pasquino.
[2] Vedi "via della Maschera d'Oro" (Ponte).
[3] Il vicolo della Volpe si trova nelle vicinanze (da Via dei Coronari al Vicolo della Pace).
[4] Vi si celebrava la stazione del quarto giorno di quaresima, che fu poi trasferita a S. Salvatore in Primicerio (una delle più antiche dignità della Chiesa romana), ove l’arciconfraternita di San Trifone eseguiva, in novembre, le "rappresentazioni dei morti".
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